Il mare è parte integrante di ogni annata di Masseto.
Durante l’estate la sua superficie increspata riflette come uno specchio, raddoppiando la luce del sole. La luce solare rifratta, pura, intensa e indiretta, alimenta le vigne e ammorbidisce i tannini rendendoli voluttuosi, sottilmente sfumati, semplicemente perfetti.
Mentre la luce si posa sul vigneto, il mare genera un altro elemento. Una leggera brezza eolica, carica di umidità, si insinua tra le viti e i grappoli d’uva. L’aria fresca mitiga il processo di maturazione, protrae la delicata evoluzione di un’acidità sostenuta e bilanciata, rinfresca il frutto nei mesi più secchi e lo rende più asciutto nei mesi più piovosi.
Nel sottosuolo vi è un terzo elemento portato dal mare. Le radici del vigneto si fanno strada in uno strato di argilla blu, risalente a milioni di anni fa. In quello che un tempo era un fondale marino, si trovano oggi le tracce, minerali e fossili, di una vita passata.
Sopra, attorno e sotto. Il mare. Senza di esso Masseto non potrebbe esistere.